Archivio per marzo 2014

Orchidee spontanee della Provincia di Rimini

Orchidee spontanee e paesaggio vegetale nella provincia di Rimini

Perdonerete il momento autostima ma volevo segnalare, agli appassionati e a chi casualmente arriverà a questo blog, un volume al quale ho collaborato.
Si tratta del libro “Orchidee spontanee e paesaggio vegetale nella Provincia di Rimini. Distribuzione e iconografia”.
La pubblicazione, promossa dal WWF Rimini e dalla Provincia di Rimini, curata dal Prof. Loris Bagli, biologo, docente e “cacciatore” esperto di orchidee, costituisce l’esito di oltre cinque anni di ricerca.
Per questo lavoro il Prof. Bagli si è avvalso di una serie di rilevatori, tra cui le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Rimini, di cui faccio parte, che nell’arco del periodo hanno esplorato il territorio della provincia di Rimini a caccia di orchidee spontanee, più o meno comuni.
Il risultato del lavoro è il censimento di ben 41 specie appartenenti a 16 generi, e quattro forme ibride, organizzate in schede, con bellissime foto e un progetto grafico molto gradevole (a cura dell’agenzia handydandy).

Per chi fosse interessato al volume, si possono chiedere informazioni agli indirizzi e-mail  biblioteca_cda_wwfrn@libero.it, oasi_cabrigida_wwfrn@libero.it oppure wwfrimini@libero.it . E’ previsto un contributo minimo di 10,00 euro più eventuali spese di spedizione.

Per chi vuole avvicinarsi “sul campo” al mondo delle orchidee spontanee in provincia di Rimini, provo a dare qualche consiglio, del tutto esemplificativo e personale perchè in realtà la distribuzione è piuttosto vasta sul territorio e con habitat molto diversi.
Il mio consiglio è di andare a caccia di orchidee da fine aprile a fine giugno, a quote collinari fino ai 1400 mt. Ho avuto più fortuna nei nuovi comuni della Provincia di Rimini, come Pennabili, San Leo, Novafeltria, su terreni calcarei, asciutti, su prati non falciati o pascoli, ai margini dei boschi, in zone aperte e luminose o poco ombreggiate. Esemplari più comuni come orchis purpurea, orchis morio o anacamptis pyramidalis si trovano praticamente dappertutto.
Ho alcuni scatti di orchidee nel mio flickr e per alcuni esemplari ci sono anche le coordinate GPS. Le orchidee sono piante cosiddette perenni per cui esattamente nelle posizioni indicate o lì in giro potreste trovarne facilmente.

Trovare un’orchidea è un’esperienza emozionante: da subito le percepisci come “strane” (sono monocotiledoni, hanno una simmetria diversa dagli altri fiori), antiche, affascinanti. Sono spesso colorate, con variazioni cromatiche importanti. Ne trovi di striate, di maculate, nello stesso gruppetto puoi trovare esemplari con gradi di colorazione diversi (apocromìa, una sorta di albinismo vegetale). Fanno capolino dall’erba in un bel prato illuminato e sono dunque molto fotogeniche. Alcune ti “fanno la lingua” (si tratta del labello, un petalo particolare, molto pronunciato), altre ricordano un insetto (è una strategia, una forma di mimetismo per favorire l’impollinazione). Insomma, meravigliose!
Mi raccomando, NON RACCOGLIETELE, TUTTI gli esemplari di orchidee sono protetti dalla Legge Regionale Emilia-Romagna 02/1977 (art. 4). Se io o uno dei miei colleghi GEV vi “pizzichiamo” con una orchidea in mano nell’esercizio delle nostre funzioni sono costretto a farvi il verbale!
A parte gli scherzi, al di là della violazione di una norma, raccogliere uno di questi capolavori della natura è un piccolo attentato alla biodiversità, e una piccola eredità in meno che lasceremo ai nostri figli.

Allora siamo d’accordo. Aspettate ancora qualche settimana, poi armatevi di scarpe da trekking e macchina fotografica. Buona caccia a tutti!!!


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